E’ di oggi la notizia che si potrà navigare gratuitamente a Genova con un sistema WiFi che permetterà una connessione giornaliera di un massimo di due ore. Possiamo definirla una bella iniziativa? Sì, ma con delle riserve.
Parliamone.

Il progetto Free WiFi Genova è nato, perché il primo progetto di WiFi Genova è fallito.
Per altro non è il primo progetto relativo a Internet e Genova che fa una brutta fine. Nel 2009, in pieno boom Facebook, la città di Genova annunciò con orgoglio e entusiasmo la creazione di una pagina ufficiale di MySpace.
Ma torniamo a parlare del WiFi (il video creato dal comune di Genova – Qui )

Il primo progetto di WiFi a Genova è stato, come dicevo, fallimentare e la cosa non mi ha stupito. E ora capirete perché.

Per accedere al servizio bisognava comprare una scheda, il cui costo d’attivazione era di 12 euro, un piccolo contributo alla Vallicom, l’ente che forniva il servizio,  che dava diritto per un anno ad una copertura Wifi di un’ora al giorno.
C’era poi un’altra card, la gold. Con questa carta gold, la cui attivazione costava 30 euro, si poteva usufruire, con un pagamento di 10 euro al mese, della connessione ad internet senza limiti di tempo.
Nel mentre i McDonalds stavano cominciando a offrire il WiFi gratuito nei loro locali e Bologna faceva partire il suo wifi, gratuito, fuori e dentro le mura della città.

Quando si parla di Wi-Fi in città bisogna anche pensare a chi ci stiamo rivolgendo. Chi userà di più questo servizio? La risposta è una: i turisti. E non ha senso, per un turista, avere un abbonamento di un anno per un servizio che userà solo per pochi giorni. In più un servizio che è limitato ad un’ora al giorno.
Senza contare che era impossibile per un turista straniero capire come questo sistema funzionasse: il sito ufficiale è solo in Italiano ed in inglese non c’è niente (e questo problema per altro persiste, mi pare di capire). Per lavoro ho dovuto cercare i punti hot-spot e i locali che rivendevano la card per connettersi ed è stato incredibilmente difficile. E io parlo italiano. E vivo a Genova.

Vi consiglio di farvi un giro sul sito dell’associazione cittadini digitali, che per altro non è ancora aggiornato (e che secondo me è orribile e mal ottimizzato, ma eviterò di dilungarmi su questo punto, perché ci vorrebbe un altro post e due parentesi non mi bastano) e sul sito della Vallicom (vedi le altre parentesi), che invece è fermo al 2010.

Comunque non preoccupatevi. Dal prossimo post finisco di fare la maestrina antipatica (sappiate che sulla questione Genova e Web mi sono trattenuta tantissimo) e mi dedico a Tumblr e delle sue possibilità marketing 🙂