Tra le varie cose di cui mi occupo, la sublime arte della SEO è ciò che più impegna le mie giornate. Vi ricordo, già che ci sono, che la SEO non è scienza esatta e diffidate da coloro che vi promettono fantomatici primi posti su Google, a meno che non stiate parlando con Matt Cutts (pensandoci bene, credo che neanche lui possa promettervi qualcosa).
Ci sono vari consigli che posso darvi per migliorare il posizionamento del vostro sito su Google, ma potete trovare già moltissime guide sulla SEO scritte da persone più brave di me e con più esperienza, quindi ho deciso di guardare alla SEO da un’altra prospettiva, quella più sottovalutata.

1. Utilizzate il dizionario dei sinonimi e contrari

La SEO è quella cosa che, quando scrivi,  devi usare determinate parole chiave, ma in modo lineare, creando dei testi per gli utenti e non per i robots di Google.  Non devo scrivere per Google, devo scrivere per i miei lettori e se scrivo un testo farcito di parole chiave, tutte uguali, divento noiosa. Per questo quando scrivo, devo avere il mio dizionario di sinonimi e contrari sotto mano, pronto per essere svogliato in qualsiasi momento (questo era per dare un’immagine romantica alla cosa, in realtà uso Homolaicus o Virgilio).

Mi si potrebbe obiettare che in teoria anche il Keyword Tool e il Related Search tutto sommato lavorano in un modo simile, dandoci un’idea di parole chiave correllate, ma non è la stessa cosa e come non posso fare a meno di Keyword Tool e di Related Search, così mi è indispensabile anche il dizionario dei sinonimi e contrari.
Il problema è che quando un SEO deve scrivere, deve smettere di essere SEO e diventare scrittore (può ritornare SEO alla fine, quando ciò che viene scritto va editato e ottimizzato) e quindi non può fare affidamento solo su strumenti SEO, ma deve utilizzare anche i più classici strumenti per scrittori, come il vocabolario e il dizionario dei sinonimi e contrari.

2. Imparate il linguaggio del Web per essere virali

Sapete cosa sono i “Meme“? Cosa significa “ROFLMAO“? E se scrivessi qualcosa tipo “The cake is a lie!“?
No, non sono impazzita (non ancora quanto meno), ma “sto parlando internet”. Una delle cose che mi rende diversa dalla maggior parte degli esperti SEO, è il fatto che “I speak internet fluently”, il che per me non solo è un vanto, ma è anche una cosa che gioca a mio favore e ora vi spiego perché.
Su internet c’è un certo slang, si coniano modi di dire, si costruisce un tipo di comunicazione che è importante conoscere. Inanzitutto conoscere lo slang del web ci può salvare da imbarazzanti brutte figure, perché una frase che può sembrarvi normale, spesso nasconde un doppio senso. In secondo luogo sapere usare il “linguaggio del web” può potenzialmente portare più traffico ad un sito, se abbiamo il giusto target, e farci diventare virali.

Ma facciamo un esempio concreto. DollarShaveClub a Marzo ha caricato su Youtube questo video pubblicitario per farsi conoscere. Il video in questione parla fluentemente internet, è divertente e leggermente nonsense, utilizza diversi “Meme” (Il poster delle lame “bleeping great” riprende il “Keep calm and carry on”, la bandiera americana che riprende, ironicamente, la continua celebrazione degli USA e anche la canzone di Miley Cyrus “Party in the USA”).
Il video è diventato virale in breve tempo, collezionando 4,824,053 visualizzazioni  e 44,732 likes. Ma date un’occhiata ai dati di Alexa sul sito di DollarshaveClub.com. Come volevasi dimostrare, parlare internet conviene.

DollarShaveClub - Analisi dati su Alexa.com
DollarShaveClub – Un successo

3. Essere SEO non è abbastanza

I Social Media sono sempre più importanti per la SEO. L’aggiornamento di Google Analytics l’ha fatto chiaramente capire e senza mezzi termini. Lasciate perdere le directory e l’article marketing: questi sistemi di link building sono vecchi e rischiano di fare più male che bene (specialmente dopo l’aggiornamento di Google Penguin). I link che generano i social media portano moltissime visite e sono considerati di qualità da Google, perché sono link condivisi da utenti e Google è stato creato per gli utenti e non per i SEO.
Per riuscire ad utilizzare al meglio i Social Media serve conoscerli, quindi è qui che dovete concentrare i vostri sforzi.  I Seo adesso devono imparare ad essere social. I SEO devono essere Social Media Manager e Community Manager. Se riuscirete a costruirvi un’audience, avrete una strategia di link building a prova di bomba.