Il Lucca Comics and Games è ben più di una fiera dei fumetti, è come un’esperienza mistica. Il Lucca Comics and Games ha per i nerd lo stesso significato del pellegrinaggio. L’ultima volta che ci ero stata era il 2003 e la fiera era molto diversa, soprattutto perché era fuori dalle mura di Lucca. Quest’anno quindi, nonostante fosse la terza volta a Lucca Comics, per me era qualcosa di completamente nuovo. Ecco il mio resoconto a punti.

Lucca Comics and Games 2012
Lucca Comics and Games 2012

Il viaggio

La partenza era prevista alle 7.20 da Genova, ma la mia auto è partita solo alle 7.40, lasciando indietro le altre due macchine che erano con noi e che aspettavano altre persone. Il viaggio è stato un intervallo di pioggia e diluvio fino a La Spezia, quando è apparso il cielo sereno, regandolandoci la speranza di non prendere pioggia a Lucca. La fermata all’autogrill di Levanto ci ha fatto incontrare altri ragazzi diretti verso la nostra stessa meta, mentre i nostri compagni di viaggio avevano appena superato Genova Nervi. Qualche minuto prima delle 10 siamo usciti a Lucca Ovest e ci siamo persi un attimo, ma poi ci siamo rimessi sulla strada giusta, grazie alle indicazioni di un meccanico del posto.

Il Parcheggio

Cercare un posteggio a Lucca i giorni del Lucca Comics è quasi impossibile. Abbiamo girato a caso per circa 20 minuti prima di trovare un posteggio che fosse libero e anche legale, anche se era un po’ lontano. Dove “un po’” è un eufenismo. Abbiamo poi scoperto, al ritorno, che era a soli 250 metri dalla strada che porta all’autostrada (la fonte è il navigatore). Ci abbiamo messi circa 20 minuti a piedi per arrivare alle mura di Lucca.

La Giornata in punti

Lucca Comics and Games - Cosplay dei nemici di Batman
I Nemici di Batman sono stati arrestati
  • Sapevo che ci sarebbe stata molta gente, ma non avevo immaginato quanto. Rispetto a quando c’ero stata l’ultima volta, è tutta un’altra cosa: c’è molta, molta, molta più gente. Se da una parte questo è positivo, perché significa che ci sono sempre più appassionati e che le fiere di fumetti non sono quella cosa solo per nerd sfigati. Ma c’è da dire che comprare al Lucca Comics è difficilissimo, se non impossibile e ci sono lunghe code ovunque: per comprare il biglietto, per entrare nei padiglioni, per riuscire a vedere gli stand.
  • Sono riuscita a comprare i due fumetti di Dragon Ball che mi mancavano, un portafoglio di Sailor Moon (solo perché volevo un gadget di Sailor Moon e non ho trovato altro: maledetti), un basso elettrico da costruire con i nanoblock, una lattina di Mazinga della Yamato Video e un piccolo portachiavi di Asuka di Evangelion. Mi sarebbe piaciuto controllare con calma tutti i gadget e gli stand, ma era impossibile. Ho anche rinunciato allo stand dei Games per la lunghissima coda all’entrata.
  • I cosplayer hanno tutta la mia ammirazione e il mio rispetto. Non deve essere facile andare in giro tutto il giorno con i costumi, soprattutto per chi ha un personaggio poco vestito (caro cosplayer di 300: grazie di esistere) o troppo vestito (il panda di Ranma, il gruppo di Silent Hill).
  • I miei cosplayer preferiti sono stati: il gruppo di Paradise Kiss (perfetti!), Gohan di secondo livello contro Cell, il Decimo Dottore con tanto di Tardis
  • Il Cosplayer più geniale va senza dubbio alla ragazza che ha fatto il cosplayer di “The Mother” di How I Met Your Mother: vestita normalmente, un cartello con scritto “The Mother” e un ombrello giallo.
  • Uno dei Cosplay migliori è sicuramente quello della mia amica Maru (Cooking Maru) e del suo gruppo: The Cult of Cthulhu.
  • Ho anche visto una cosplayer vestita da Blaine Anderson di Glee. Per favore, no. Non Glee.
  • Un applauso anche al vasto gruppo di “Free Huggers”: gli abbracci sono bellissimi! Più abbracci!
  • Anche dandosi un appuntamento, incontrarsi con gli amici, non è per niente facile, perché dire “Dal Palco: dove ci siamo visti stamattina” non significa niente se ci sono migliaia di persone e il telefono non prende.

Viaggio di ritorno

Alle cinque la distruzione fisica e mentale ha preso il sopravvento e abbiamo deciso di salutarci e di tornare verso la macchina per tornare a casa. In realtà siamo poi partiti dalle mura alle cinque e venti e siamo saliti in auto che ormai mancava poco alle sei. Neanche il tempo di salire in auto che aveva cominciato a piovigginare: c’è andata bene. Abbiamo messo un cd di sigle dei cartoni animati, come era giusto che sia, e siamo partiti. Abbiamo cantato Kiss Me Licia, Sailor Moon la luna splende, Sailor Moon e il cristallo del cuore, Il mistero della pietra azzurra, Alvil RocknRoll, Bia la sfida della magia, Capitan Harlock, L’isola della Piccola Flo, Ti Voglio bene Denver e molte altre. In Autostrada c’era un po’ di movimento, ma si è viaggiato abbastanza bene, a parte che ogni duecento metri c’erano dei lavori in corso (non sto scherzando) e che ad un certo punto è sceso su di noi il diluvio universale e la visibilità era dieci metri.
Durante il viaggio di ritorno abbiamo anche deciso che il prossimo anno faremo anche noi il cosplay: i ragazzi si vestono da Spice Boys e le ragazze da BackStreet Girls.

Conclusioni

Allora, mettiamo subito in chiaro una cosa. Io voglio conoscere la cosplayer della Madre, i ragazzi di Paradise Kiss e di Gohan: devono diventare i miei nuovi migliori amici. Internet è grande: facciamo in modo che succeda!

Rispetto alla vecchia organizzazione, fuori dalle mura di Lucca, c’è da dire che la cornice dell’evento ne ha guadagnato moltissimo, ma forse risulta un’organizzazione un po’ dispersiva, perché non è per niente facile trovare tutti gli stand (e le mappe finiscono troppo presto!).
Da Lucca sono tornata con una stanchezza distruttiva (ieri mi sono messa a letto alle 10 e trenta e stamattina mi sono alzata alle 12.30 e ho ancora sonno), una sete incredibile (mica era semplice fermarsi, aprire lo zaino, prendere la bottiglietta e bere) e una spalla che probabilmente è andata per sempre (causa borsa a tracolla piena di stronzate portata in giro per tutto il giorno). In compenso ho dei polpacci da marciatore adesso.

La prima volta che sono andata a Lucca era il 2002 e mi sono sentita a casa, perché avevo 15 anni e leggevo fumetti giapponesi e diciamo che non tutti capiscono il perché. Non è facile essere diversi, specialmente quando hai 15 anni, ma a Lucca avevo trovato gente come me, interessata alle stesse cose a cui mi interessavo anche io, il che dimostrava che non ero sola, che ero parte di qualcosa. Dieci anni dopo la sensazione è più o meno la stessa, anche se non ho più quindici anni e non mi interessa molto ciò che pensano gli altri. La sensazione è di essere comunque tra gente che ti capisce e non ti giudica. Ci si sente tra amici. Anche se ora ce ne sono un po’ troppi, di amici, ricordatevi che comunque i nerd sono asociali.

Foto (in aggiornamento)

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